giovedì 22 gennaio 2015

Croazia: posti da sogno, ma quanti imprevisti! (ITA)

È domenica 3 agosto 2014 quando partiamo dalle terme di Šmarejške Toplice, in Slovenia, per la Croazia. Da quando siamo partiti dall’Italia, il 29 luglio, abbiamo percorso quasi 800 km. Perché abbiamo avuto una grande idea, ma forse un po’ pazza: quella di partire in auto senza prenotare niente o quasi.

Se volete saperne di più delle nostre avventure/disavventure andate avanti...

Sono le 12.45 quando oltrepassiamo la frontiera croata: Welcome to Hrvatska! I km ora sono 841, ma noi vogliamo raggiungere Dubrovnik (Ragusa), che si trova al sud.
Verso le 15.30 passiamo sotto Sveti Rok: una galleria lunghissima, di ben 5681 m!
Cambiamo qualche soldo all’uscita dell’autostrada (è il modo più rapido e conveniente) e ci dirigiamo verso l’isola di Murter. Ovviamente troviamo il ponte alzato, ma ci armiamo di pazienza e dopo un po’ possiamo finalmente ripartire.

Troviamo un campeggio a Tisno: il Dalmacija Camping e prendiamo una piazzola. È allora che ci mettiamo alla prova con il montaggio della tenda…ebbene sì, è la nostra prima volta da campeggiatori! La superiamo a pieni voti o quasi, anche grazie alla pompa prestataci da una famiglia di Toscolano Maderno (come è piccolo il mondo!) per gonfiare il materasso della Decathlon.
Va che bella dormita!
La sera stessa torniamo a Murter, isoletta carinissima, e mangiamo pesce e ćevapčići, polpette cilindriche di carne abbastanza piccanti (un po’ pesantine, ma buone così come il pesce).
Torniamo al campeggio e tutto sommato dormiamo anche bene in tenda, ma lunedì 4 agosto ripartiamo, infatti vogliamo raggiungere il sud della Croazia e in particolare visitare Dubrovnik.

Siamo al 1400° km quando oltrepassiamo la dogana per la Bosnia, ma dopo solo 9 km siamo di nuovo alla frontiera croata!
Arriviamo a Mlini, un paesino nei pressi di Dubrovnik consigliato dalla guida turistica come località balneare, ma non ci convince per niente: oltre a essere pieno di gente (è agosto e forse avremmo dovuto aspettarcelo) è collocato su una montagnetta, quindi non vicinissimo al mare, ed è praticamente privo di parcheggi dove lasciare la macchina.

La vista dalla nostra camera
In preda allo sconforto dopo due ore e mezza svoltiamo quasi per caso verso Slano dove incontriamo un’altra coppia di italiani, con l’aiuto loro e dell’agenzia del posto troviamo una camera per i prossimi giorni, il posto si chiama “Tia Maria” ed è Baldo ad accoglierci, un tipo panzuto e ridanciano che non capisce un’acca di italiano, né di inglese. Il tormentone del soggiorno diventerà “sto kuna” (100 kune, 13 € circa) che noi cominceremo ad usare al posto dell’italianissimo “sto ca**o”.

Martedì 5 scegliamo di trascorrere una bella giornata nelle spiagge del paese, mentre la sera decidiamo molto ingenuamente di partire per Dubrovnik, dove l’unico parcheggio che troviamo costa 5 € all’ora. Perché dovete sapere che ad agosto è quasi impossibile trovare un parcheggio libero a Dubrovnik e se lo troverete non vi costerà certo poco. “No, ma io ci vado la sera così il parcheggio non lo pago”. Ed è qui che ti sbagli, perché il parcheggio si paga 24 ore su 24.
Quella sera poi troviamo le mura già chiuse, a quanto pare gli ultimi visitatori possono entrare alle 7, 7.30 (dipende dal mese). Sconsolati torniamo alla macchina, anche per evitare di pagare uno sproposito. Ma non ci arrendiamo!
Il giorno successivo passiamo la mattinata al mare, ma alle 15.30 prendiamo un pullman per Dubrovnik. Arriviamo alle mura che sono le 16.15, fa caldissimo, paghiamo le 10 kune di ingresso; non hanno voluto farci nemmeno lo sconto studenti dopo aver mostrato loro il tesserino universitario perché, secondo loro, avremmo dovuto avere la scritta “studente” sulla carta di identità.
Il percorso è parecchio faticoso, ma le mura, le case con i tetti rossi, il mare offrono uno spettacolo strepitoso. Comprato qualche souvenir, torniamo verso la stazione dell’autobus e ci mettiamo più di un’ora!
I tetti rossi, il mare, le mura di Dubrovnik

Siamo stanchi morti quando torniamo a Slano e, non trovando quasi nulla di aperto, ci mangiamo un gelato per cena.

Giovedì 7 decidiamo di ripartire per trovare un posto migliore: la nostra intenzione, fin dall’inizio, era di affittare un appartamentino in modo da poterci preparare da mangiare da soli, ma non avevamo fatto i conti con il marasma di turisti italiani, tedeschi, francesi e di molte altre nazionalità che ad agosto invadono l’intera Croazia.
Villa Rudi: peccato doverti lasciare! :(
Siamo a 1805 km quando decidiamo di fermarci a Omis per un bagnetto veloce e poi ci rimettiamo alla ricerca di un appartamento. Sono le 8 di sera quando, dopo aver girato in lungo e in largo, troviamo una camera carinissima con cucina in comune a Primosten, ma purtroppo possiamo fermarci solo una notte perché è prenotata per il giorno successivo. Sono tutti molto cordiali, anzi, se vi capitaste di passare di lì cercate Villa Rudi!
Per cena cuciniamo una carbonara, che sognavamo ad occhi aperti da giorni, ci mettiamo a dormire e il mattino successivo ripartiamo. 

È venerdì e noi siamo più disperati che mai! Sono le 3 di pomeriggio quando finalmente troviamo un appartamento per 4 a Tribunj, ci chiedono 50 € a notte (il prezzo più basso sentito finora) e il posto sembra carino, così decidiamo di fermarci. Andiamo subito a farci un bagnetto al pontile, è pieno di ragazzi che fanno gare di tuffi!
Il sabato visitiamo la spiaggia di Murter, ma è talmente piena che dobbiamo metterci sugli scogli, ma non importa, noi abbiamo le scarpette apposta (anche quelle comprate alla Decathlon prima di partire). Il mare qui è stupendo!
Il mare di Murter

La sera stessa andiamo a Zara, dove visitiamo la chiesa, il lungomare, ma soprattutto l’organo marino (che fino a quel momento non sapevamo nemmeno cosa fosse).
La chiesa di Zara
Domenica finiamo alla spiaggia di Srima: anche qui il parcheggio è a pagamento! Ecco, sappiate che praticamente tutti i parcheggi – più o meno legali – delle spiagge croate sono a pagamento.
La sera vorremmo vedere qualche stella cadente, è san Lorenzo, ma la superluna oscura tutte le stelle.
Il giorno successivo ci alziamo tardi e decidiamo di fare una colazione/pranzo con un paio di quelle tortine croate piene di panna e chissà cos’altro, deliziose! Poi facciamo un bagno a una spiaggia vicina, tale Souja, ultimo bagno della vacanza…

La sera facciamo i bagagli perché il giorno dopo, mercoledì 12, abbiamo programmato di partire presto per visitare il parco naturale di Plitvice.
Sono le 6.30 e i km sono 2.335 quando partiamo. Arriviamo alle 8.40 e finiremo il giro dei laghi solo alle 4 del pomeriggio! Quando lo abbiamo iniziato il tempo era incerto, ma poi, per fortuna, è arrivato il sole. Abbiamo anche preso una barca a remi per un’ora per girare uno dei laghi più grandi, poi abbiamo conosciuto una coppia australiana sulla sessantina che ci ha raccontato tutti i viaggi fatti finora: straordinari e assolutamente da imitare…
Si rema!


I laghi solo la vera rivelazione della vacanza in Croazia. Con lo sconto studenti abbiamo speso 220 kune, 28 € circa in due; il biglietto permette di girare tutto il parco a piedi, con l’autobus o i traghetti: consente, in teoria, di fare una traversata lunga e una corta, ma nessuno vi controlla, calcolate però che ad agosto le file saranno infinite! In ogni caso i laghi e tutta la natura circostante sono uno spettacolo da togliere il fiato, dispiace solo non potervici fare un bel bagnetto (è assolutamente vietato!).  Il parco è veramente enorme e si può scegliere tra diversi percorsi, dal più difficile al meno faticoso, ma se volete vedere tutti i laghi calcolate che ci metterete quasi mezza giornata.
Una delle passerelle che attraversa i laghi di Plitvice

Finito il giro ci dirigiamo verso la stanza che avevamo prenotato attraverso Booking il giorno prima: il posto si chiama Rooms Marija, si trova a Korenica, e i due proprietari (Brajko e consorte) sono i più carini e cordiali incontrati durante tutto il soggiorno in Croazia. Su consiglio loro la sera stessa ceniamo in un posto dove servono la porchetta: mangiamo porchetta appunto, patatine, birra, acqua, crêpes alla marmellata e al cioccolato e spendiamo solo 146 kn, meno di 20 €.

Mercoledì mattina prima di partire ci fermiamo a “parlare” con la famiglia che scopriamo essere croato-bosniaca, usiamo Google Translate perché anche loro non parlano né l’italiano, né l’inglese.
L’ultima tappa della vacanza croata è Rastoke, un paese di mulini caratterizzato dallo stesso fenomeno morfologico di Plitvice che fa sì che il posto sia pieno di piccole cascatelle. È molto suggestivo, ma dopo un pasto veloce ripartiamo.
Rastoke e le sue cascatelle
Sono le 15.20 di mercoledì 13 agosto quando riattraversiamo la frontiera slovena, i km sono 2711. Non ci resta che visitare Bled, ma questo lo saprete già.

Vi diciamo soltanto che, tornati a casa, i km percorsi erano 3386…Yeeeeeeah!

Ed ecco la nostra classifica personale:

Avete mai visitato questi posti? E siete d'accordo con noi? Fateci sapere!

Ale e Jessy

1 commento:

  1. Assolutamente si, primi in classifica i laghi di Plitvice e guarda caso ci torniamo con i nostri due figli. Da 15 giorni siamo ad Opatija, non e' la prima volta per noi, siamo innamorati e il richiamo e' forte come una sirena..
    Carpe diem dunque 🍸🍾🍸 da Rosy

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